Film del 1970 di Robert Altman, tratto dal romanzo di Richard Hooker, che ha poi ispirato, per l’enorme successo ottenuto, una serie televisiva omonima.
Vincitore di una Palma d’oro e di un Premio Oscar, vanta un cast veramente eccezionale (anche se molti di loro erano ancora ad inizio carriera): Donald Sutherland (Piazza delle cinque lune, Orgoglio e pregiudizio); Robert Duvall (Deep Impact, John Q); Elliott Gould (American History X, Ocean’s 11/12/13); Tom Skerritt (Top Gun, Whiteout).
Trama: il titolo M*A*S*H (che sarebbe l’acronimo di Mobile Army Surgical Hospital) già fa intuire che ci troviamo in territorio di guerra, precisamente in Corea (scelta chiaramente allusiva, dato il periodo, per denunciare la guerra del Vietnam e “smitizzare” la figura dell’eroico soldato americano). I personaggi della storia sono tutti dottori, chirurghi e ufficiali dell’esercito USA inviati in questo “ospedale da campo” in cui opereranno si con bravura e dedizione ma ciò fa da contorno alle loro vicende comiche. Infatti, gli scherzi verso superiori e colleghi, i nomignoli che si affibbieranno e i loro atteggiamenti d’insubordinazione saranno i veri “protagonisti” del film.
Il bello di questo film è che non si vede (forse come un po’ ci si aspetta) la solita comicità demenziale americana.. anzi.. molto spesso bisogna cogliere la sottile ironia di una battuta detta quasi con nonchalance. Le situazioni comiche si creano in uno stato goliardico che è abbinabile a tutti gli ambienti da “camerata”.
L’unico “difetto” che ho constatato nel film è l’audio.. essendo in presa diretta delle volte viene difficile sentire perfettamente quello che dicono (soprattutto considerando che è girato spesso all’aperto o dentro delle tende da campo.. ma i momenti in cui ho avuto più difficoltà a sentire l’audio sono stati quando parlavano dal megafono).
Ci sono anche delle scene in cui più personaggi parlano contemporaneamente, cosa che solitamente crea un po’ di confusione all’interno di un film in questo invece credo proprio sia inserito apposta per dare un tocco “realistico” (oltre che nelle scene in cui Radar, un personaggio che chiaramente prende il nomignolo dalla capacità di captare ciò che dicono gli altri anche a distanza o prima ancora che lo dicano, parla sopra il suo sergente maggiore).
In se per se la trama non è eccezionale.. possiamo più definirla come uno “spaccato” di vita da campo militare in versione comica. Perché il film inizia con l’arrivo del capitano Falco e del capitano Duke e finisce quando questi ricevono la lettera di congedo per tornare a casa..
La regia è geniale! Il montaggio perfetto! Anche la scelta di alcune inquadrature serve a rendere le situazioni ancora più divertenti.
La colonna sonora è parte integrante del racconto, non esterna come a enfatizzare stati d’animo o preannunciare reazioni, si sentirà esclusivamente dagli altoparlanti della radio militare o suonata direttamente dai personaggi.
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